venerdì 1 giugno 2012

Hylo








Il trentuno maggio di un anno fa, a Galbisio, incontravo per la prima volta questi occhi brillanti e questi sorrisi. Incontravo mani tese, richieste curiose, domande imbarazzanti. Mettevo piede in una scuola del tutto speciale, dove le classi seguono regole bizzarre e le ore passano veloci. Dove la voglia di imparare è ancora forte e le campanelle, per fortuna, non esistono. Imparavo a non sorvegliare la borsa e a mettere da parte i pregiudizi che ci inculcano in testa fin da bambini. Ritrovavo, finalmente, il sapore del vento e il profumo di libertà.






Mi hanno chiesto di voi, di incontrarvi, uno per uno.


Mi hanno chiesto perché voi non chiedete di loro.
Non ho saputo dare risposta.






2 commenti:

  1. L'ignoranza è subdola. Un'autentica bastarda. Ci manda a letto presto la coscienza e fa le pulizie, il tutto gratis.

    In un mondo che ci vede già stressati (da cosa poi?) abbastanza, finalmente qualcuno che ci addormenta e ci culla tra le sue braccia.

    Fino a che non incontri certi sguardi. E provi una fitta lancinante allo stomaco (fidarsi sempre della pancia, mi raccomando). E vedi sguardi svegli, curiosi, sereni su volti di bimbi che l'ignoranza ti ha sempre descritto alla stregua di strame, loro e tutta quella razza lì.

    Bambini. E genitori. Certo diversi da noi. Certo accompagnati da notizie circa innumerevoli e documentati casi delle peggiori nefandezze mai viste su questo povero pianeta.

    Mi piace pensare che un giorno noi Svizzeri si possa venir paragonati a Giuliano Bignasca o a Christof Blocher (come diavolo si scriverà "Cristoforo" in tedesco?). Tutti, senza distinzioni. Senza possibilità di essere ascoltati e di poter spiegare che non è così.

    Immaginatevi come vi sentireste.

    E ve lo dice uno di destra. Moderatamente che gli -ismi mi irritano assai. È negli estremismi, da qualsiasi parte arrivino che vive e banchetta l'ignoranza.

    È l'ignoranzismo a dettare legge oggi.

    Siamo esseri umani. Anche le mele marce purtroppo. E ripeto: non ho questa grande indulgenza verso chi sbaglia, ma comportarsi da nazisti è ancora peggio.

    Guardate gli occhi qui sopra.

    L'ignoranza non ha memoria. Vive di nebbia. Ma un calcio nel sedere non se lo scorda. E, Giovi, il tuo piede mi sa che ti fa ancora male. E di questo mi scuso. Tantissimo :)

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  2. Mi è capitato più volte di leggere questo post,... e ogni volta, ogni maledetta volta, leggendo le ultime tre frasi, mi coglie un sentimento strano, qualcosa che non so descrivere, ma che mi prende la pancia e mi fa sentire piccolo e triste.

    Chiederò di loro,... vorrei incontrarli... chissà forse un giorno, sarà di nuovo possibile! Speriamo!

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